Dopo la richiesta di cessate il fuoco a Gaza dell’Onu è stata approvata la risoluzione in Consiglio. Usa astenuti e rabbia del premier Netanyahu.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato una risoluzione che chiama in causa Israele. La richiesta di cessate il fuoco a Gaza è passata con 14 voti a favore con gli Usa che si sono astenuti. Si tratta di un testo che chiede lo stop immediato al conflitto per il mese del Ramadan e che possa portare, quindi, ad un periodo di tregua più duraturo.
Onu, la richiesta di cessate il fuoco a Gaza
Per la prima volta dall’invasione della Striscia da parte di Israele, l’Onu ha chiesto ufficialmente il cessate il fuoco a Gaza. Il Consiglio di sicurezza ha dato il via libera alla risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza dopo mesi di stallo.
In questo senso, è stata decisiva l’astensione degli Stati Uniti che per la prima volta non hanno posto il veto. Di conseguenza, il documento ha ottenuto 14 voti a favore e nessuno contrario.
La richiesta dell’Onu prevede “un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie”.
L’ira di Netanyahu e i nuovi attacchi
La decisione del Consiglio non è affatto piaciuta al premier di Israele Netanyahu. Il primo ministro, infatti, ha reagito con rabbia spiegando la sua posizione soprattutto sull’astensione Usa al voto. Come sottolineato dal Corriere, il primo ministro ha detto che il “mancato veto americano è una chiara retromarcia” degli Stati Uniti rispetto alle posizioni precedenti.
In questo senso, come prima mossa, Netanyahu ha ordinato ai delegati che erano volati in America di tornare in patria. Tale gruppo avrebbe dovuto discutere a livello tecnico i piani militari per la conquista di Rafah.
Da evidenziare come, al netto dell’approvazione del cessate il fuoco a Gaza, nei pressi di Rafah, diversi testimoni hanno riferito di attacchi nele prime ore di martedì nei dintorni della città all’estremità meridionale della Striscia di Gaza. Qui si trovano circa 1,5 milioni di palestinesi.